Virtualizzazione: VMWARE o HYPER-V?

Oggi quando parliamo di infrastruttura informatica, parliamo quasi necessariamente di virtualizzazione. Perché? Perché una infrastruttura virtuale è molto più dinamica, sicura, stabile, facile da integrare con soluzioni di backup, e permette di containerizzare dei servizi che, se fossero aggregati in un unico sistema, potrebbero causare instabilità e smettere di funzionare.

In ambito virtuale, il server che “ospita” dei sistemi virtuali è chiamato Hypervisor, e possiede un’integrazione profonda con il software che esegue le macchine virtuali permettendo così di gestire al meglio questa tipologia di infrastruttura. Tra i sistemi operativi fatti per servire al meglio questo scopo, i più notevoli sono VMWare e Hyper-V, ma come fare a scegliere tra i due?

Dipende.

Hyper-V è un ruolo che deve essere installato su un sistema Windows Server, cosa che può essere piuttosto utile quando si vuole avere un sistema completo con interfaccia grafica da cui gestire gli altri OS. Questo d’altro canto significa dover allocare risorse non indifferenti anche per il sistema ospitante: VMWare invece è completamente configurabile tramite servizi web e non presenta quindi un OS con interfaccia grafica, oltre ad essere un campione in termini di consumi. Per chi ha bisogno di un sistema ospitante leggero sicuramente la scelta sarà VMWare, per chi invece vuole un sistema più versatile la soluzione ideale è Windows Server con Hyper-V.

Entrambe le soluzioni si sposano benissimo con la soluzione di backup attualmente più strutturata sul mercato, ovvero Veeam Backup and Replication, di cui abbiamo già parlato qui. Nel caso di Hyper-V, un valore aggiunto è la possibilità di installare la console di management direttamente sul sistema ospitante, in modo da non dover allocare risorse per una macchina virtuale di gestione dei backup.

A seconda delle necessità e dell’infrastruttura, prediligiamo l’una o l’altra soluzione, fermo restando che entrambe hanno strumenti avanzati di gestione delle VM come la modifica delle dimensione dei dischi virtuali, l’allocazione di più o meno risorse per macchina etc.

Ci sono dei casi molto specifici in cui è preferibile però la soluzione di Microsoft: per esempio, possiamo creare gratuitamente un cluster Hyper-V (disponendo ovviamente dell’hardware minimo necessario) ed espandere l’integrazione con applicativi di terze parti.


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